Figure di pietra: segni, indizi nell’Architettura di Castel del Monte

Nell’incontro su Castel del Monte che si è tenuto presso l’Auditorium del Liceo Artistico “Federico II Stupor Mundi”, sono state illustrate le lunghe ricerche e il metodo analitico seguito durante la stesura di una tesi di laurea in restauro architettonico. Lo studio ha riguardato in modo particolare la lettura delle strutture murarie del monumento federiciano e le trasformazioni da esso subite a cominciare dal primo progetto redatto dal Corpo Reale del Genio Civile nel 1876, data in cui fu ceduto allo Stato italiano, sino a tutto il secolo successivo. Lo studio si è avvalso dell’utilizzo di una serie di fonti archivistiche, fotografiche, storiografiche e iconografiche, le quali, incrociate con il sistematico studio del monumento/documento hanno consentito non solo di delineare l’iter della complessa macchina dei restauri, ma anche l’entità e il quadro accurato delle sostituzioni e delle integrazioni murarie effettuate durante i lavori e che alla fine ci hanno restituito un monumento largamente “ringiovanito”. L’analisi diretta e accurata delle superfici murarie del castello ha inoltre consentito di avanzare alcune ipotesi interpretative inerenti l’organizzazione del cantiere federiciano, nonché la questione del rivestimento dei paramenti murari delle sale che sembra essere una soluzione costruttiva ornamentale iniziata ma mai del tutto portata a termine.
L’evento è stato accompagnato da una mostra fotografica dal titolo: “La mia Murgia: luci colori ed orizzonti di una murgia da vivere” ed ha avuto ad oggetto foto di paesaggi, di fauna e di flora del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.