Non esiste forma di tutela e di valorizzazione dei Beni culturali che non nasca dalla conoscenza. Quanto più i segni materiali e immateriali della storia sono recuperati alla memoria tanto più viene garantita la loro esistenza. Tale operazione, tuttavia, produce degli effetti positivi soprattutto quando coinvolge quali attori protagonisti non solo le istituzioni, ma i cittadini sensibilizzandoli ad una partecipazione attiva e inclusiva, così come recita l’art. 9 della Costituzione.
Da queste semplici riflessioni nacque negli anni ‘90 l’idea di Raffaele Licinio e Franco Cardini di avviare una serie di incontri dedicati al tema della salvaguardia dei beni culturali a rischio della Regione Puglia dal titolo Puglia in-difesa. In seguito, dalle idee maturate in quegli incontri, prese avvio il progetto di un sito web curato da Maurizio Triggiani e Luisa Derosa, allo scopo di condividere informazioni, studi, segnalazioni utili alla salvaguardia di molti beni culturali di scarso interesse perché pervenuti in un precario stato di conservazione, sopraffatti o divenuti marginali rispetto ad aree urbane e industrializzate in continua espansione.
Puglia In-Difesa ha raccolto fino ad oggi articoli, segnalazioni, contributi di cittadini, studiosi, specialisti di vari settori dei beni culturali, coerentemente allo spirito dell’iniziativa, ovvero contribuire alla tutela e salvaguardia del grande patrimonio culturale della regione attraverso un implemento delle conoscenze relative a siti di interesse storico-artistico, archeologico e paesaggistico. Un approccio scevro da polemiche o da ridondanti operazioni mediatiche che, negli anni, ha suscitato l’interesse della stampa con servizi e inchieste dedicati ad alcuni luoghi della Puglia conosciuti solo in ristretti ambiti di studi specialistici.
La pubblicazione nel 2016 del primo volume a stampa dal titolo Rotte Murgiane ha rappresentato, per certi versi, un punto di arrivo. L’area della Murgia – con le sue grosse realtà urbane e con la miriade di centri minori e di aree extra-urbane spesso oggetto di ‘disattente’ operazioni di pianificazione territoriale – è stata al centro dell’indagine. Una realtà ricca di memorie materiali e immateriali, che vanno dal Medioevo alla storia del Novecento, preziose risorse per uno sviluppo sostenibile dell’intero territorio. Il secondo volume, uscito di recente, è stato invece dedicato ad una grande realtà urbana, Taranto, il cui titolo Taranto. La Steel Town dei beni culturali, si ispira ad una riflessione di Alessandro Leogrande sulla sostenibilità dei pervasivi processi di industrializzazione.
L’intento è stato quello di descrivere la realtà di Taranto prendendo in considerazione diversi e significativi aspetti della sua vicenda storica e culturale: il porto, i due mari, le antiche strutture superstiti oppure ritrovate, gli insediamenti monastici, i documenti, i musei, l’arte e la storia contemporanea, il polo industriale. Sono molti i temi presi in considerazione, con l’obiettivo di ‘raccontare’ una città che ha attraversato epoche differenti della storia sempre da protagonista, con un ruolo di primo piano nelle vicende del Mediterraneo, della Magna Grecia, della Puglia. Di tutto ciò parleranno i curatori del sito web e due dei volumi, Luisa Derosa e Maurizio Triggiani, che in questi anni hanno portato avanti il progetto, improntato non solo ad una seria divulgazione scientifica ma soprattutto alla riflessione su temi di grande importanza della nostra modernità considerati quali grandi risorse sociali del futuro.