Il miglioramento delle prestazioni energetiche in contesti di edilizia storica è un tema cruciale per l’importanza culturale che riveste in un paese come l’Italia dove gli edifici storici costituiscono una quota importantissima del suo edificato, e rientra a pieno titolo tra gli interventi che possono contribuire in maniera significativa all’utilizzo, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio architettonico storico.
Come sottolineato da Giovanni Carbonara già nel 2014[1], “L’attenzione all’efficienza energetica del costruito storico può davvero rivelarsi come uno strumento di tutela: in primo luogo perché essa si traduce necessariamente in una più accurata e misurata progettazione delle necessarie provvidenze; in secondo luogo perché la menzionata “efficienza energetica” è, al tempo stesso, una componente essenziale della buona ed economica gestione degli edifici storici, a tutto vantaggio della loro vitalità e godibilità”.
Tuttavia, l’obiettivo della compatibilità del miglioramento energetico con la tutela del costruito storico si può raggiungere solo se si tiene conto dei caratteri specifici di quest’ultimo. E’ pertanto fondamentale coniugare il risparmio energetico con i caratteri degli edifici storici, anche ricorrendo a materiali e sistemi che siano il più possibile disponibili localmente e collegati con il contesto storico-artistico locale, rispettando e valorizzando in tal modo la storia e i caratteri materici e formali degli edifici stessi. Purtroppo, ancora oggi si rilevano atteggiamenti operativi che non scendono nell’analisi delle specificità delle caratteristiche energetiche della preesistenza di carattere testimoniale, e gli interventi procedono per grandi famiglie di elementi tecnologici o per soluzioni precostituite così come offerte dalle imprese e dai fornitori di prodotti e soluzioni tecniche per l’edilizia.
Tristemente significativa in tal senso è la tendenza indiscriminata alla sostituzione degli infissi storici per soddisfare le esigenze di efficientamento energetico sempre più stringenti richieste dalla normativa, anche se in Italia è prevista la possibilità di deroga nel caso di infissi facenti parte di beni culturali. Importante è allora evitare che il costruito storico venga adeguato in modo acritico a requisiti prestazionali il cui rispetto produrrebbe in molti casi un impatto fortemente negativo sui caratteri formali e materici della costruzione.
Il miglioramento energetico non è tuttavia sufficiente se non accompagnato da un cambiamento dei comportamenti e delle scelte di consumo, e pertanto un ruolo fondamentale è svolto dall’utente che detiene o gestisce l’edificio storico. L’utente –user in inglese, cioè colui che “usa” il bene-, ha infatti la prerogativa di essere quotidianamente in contatto con l’edificio, di controllare e percepire in tempo reale gli eventi che possono verificarsi, attuando accorgimenti finalizzati alla sua conservazione attraverso forme di gestione attente ed una cura costante. Il tema del risparmio energetico, quindi, si interfaccia anche con il tema più ampio della manutenzione e della conservazione preventiva e programmata, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento del patrimonio come risorsa non rinnovabile e richiede un maggior coinvolgimento di “nuovi” soggetti nel processo di conservazione, tra cui, appunto l’utente dell’edificio storico.
Il webinar intende inquadrare sul piano teorico le problematiche inerenti il miglioramento energetico dell’edilizia storica, definendone con chiarezza l’ambito di applicazione e analizzando le esperienze normative e di ricerca in atto, al fine di delineare un approccio “consapevole” che consenta di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici storici, evitando interventi che rispondano a logiche estranee a quelle che ne hanno stratificato la materia e ne hanno accresciuto il valore.