Canosa di Puglia

Canosa di Puglia presenta vari itinerari tematici: quello dauno, quello romano, quello paleocristiano, quello medievale. Si narra che la sua fondazione sia avvenuta ad opera di Diomede.

Tra le varie ipotesi si è supposto che il primo nucleo di Canosa di Puglia sia attribuibile ai greci dato che durante l’impero di Augusto, gli abitanti erano bilingui. Canosa raggiunse il suo massimo splendore nel III secolo a.C., quando accolse i romani scampati alla battaglia di Canne. A testimonianza, sono stati scoperti numerosi ipogei funebri a più stanze dotati di numerose suppellettili. Famosi i vasi policromi oggi conservati nei musei di Napoli, Bari e Taranto ed in numerose collezioni private. E’stata la più antica diocesi della regione, dal 514 fu vescovo della stessa San Sabino. Da vedere:

  •  la cattedrale, eretta nel 1080 ma distrutta in parte e poi alterata a seguito del terremoto del 1689;
  • La zona degli ipogei Lagrasta il più grande dei quali è composto da nove ambienti. Dal materiale rinvenuto all’interno si è ipotizzato come data di costruzione il IV secolo a.C., ma in epoche successive sono stati riutilizzati.;
  • I resti del castello medievale che incorpora i resti dell’acropoli;
  • Il Museo Civico Archeologico dove sono raccolti numerosi reperti provenienti dagli scavi cittadini;
  • Il Museo dei Vescovi, situato in un palazzo nobiliare e realizzato da una famiglia di origini campane, i Fracchiolla;
  • Sul tracciato dell’antica via Traiana si trova l’arco romano, potrebbe essere un monumento funerario a forma di arco, una porta di accesso alla città o un arco trionfale;
  • Proseguendo si giunge al mausoleo Bagnoli, un monumento costruito su due piani risalente al II secolo d.C.;
  • La basilica di S. Leucio, è stata costruita nel VI secolo su di un tempio dedicato a Minerva, fondeva al suo interno elementi tipici romani con elementi tipicamente bizantini; fu distrutta intorno all’anno mille.
  • Ponte romano sull’Ofanto.