Corato

Ricca di riferimenti religiosi e storici, esistente sin dai tempi più antichi e punto chiave della latina via Traiana. Svariate popolazioni si sono succedute: dai latini ai normanni, dagli svevi agli arabi, lasciando segni indelebili e preziosi negli edifici del posto, nelle strutture religiose e in alcuni palazzi storici. Costruita attorno a due cerchi concentrici che definiscono l’abitato tra le fertili campagne della Murgia disseminata di ulivi e vigne basse. Siamo nel cuore della Puglia Imperiale. E’ il museo della città e del territorio a custodire queste importanti tracce di storia e di testimonianza. Articolato in due sezioni, che restituiscono una storia particolare quella di una civiltà contadina che con orgoglio conserva le proprie tradizioni agresti, vi si raccontano le origini dalla preistoria fino al 1900; l’edificio, un tempo carcere cittadino, che ha mantenuto intatte le tracce lasciate dai detenuti e dell’architettura tipica di un istituto di pena, conserva i più antichi ritrovamenti archeologici di 8000 anni fa provenienti dall’ insediamento Neolitico di Torre Paone e si snoda tra le testimonianze preromane e romane della Necropoli di San Magno alle pietre miliari della via Traiana. In una sala sono conservate due immagini della Vergine che testimoniano la devozione di queste terre: si tratta di due altissimi esempi di realizzazione artistica ad opera di artisti cinquecenteschi molto raffinati che guardano sia alla cultura napoletana che a quella Ferrarese. Infatti il Ducato di Corato era nei possedimenti di Lucrezia Borgia sposa in seconde nozze di Alfonso d’Este, Duca di Ferrara. Ed è proprio grazie a questo connubio che giunsero in città gli echi della grande arte rinascimentale Ferrarese (un edificio del centro è del tutto simile al Palazzo dei Diamanti). Le due opere conservate nel museo coratino sono la deposizione della Croce o Pietà, databile alla prima metà del Cinquecento, ed un altorilievo in pietra locale della Madonna del Carmine.

Cosa vedere: