Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia

http://www.parcoaltamurgia.gov.it/

E’ stato istituito nel 2004 con DPR del 10 marzo 2004; si estende per circa 68.077 ha, tutti ricompresi nel PSic/ZPS Murgia Alta, ripartiti in tre zone a tutela differenziata. Il Parco interessa due provincie (provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani), 13 comuni (Altamura ha 12.726, Andria ha 12.070, Bitonto ha 1.967, Cassano Murge ha 3.217, Corato ha 5.433, Gravina in Puglia 7.628, Grumo Appula ha 635, Minervino Murge ha 7.517, Poggiorsini ha 126, Ruvo di Puglia ha 9.992, Santeramo ha 871, Spinazzola ha 3.959, Toritto ha 1.931) con centri abitati tutti at- torno al Parco, e due Comunità Montane (Comunità Montana Murgia Nord-Occidentale Comunità Montana Murgia Sud-Orientale.) Il territorio è fatto di ampie distese di pascoli, di elementi naturali di rilevante interesse conservazionistico, come boschi di roverelle, querce della palestina, laghetti carsici, puli, doline, un sistema di masserie storiche, iazzi e nuclei urbani che costellano il sistema dell’area naturale protetta con palazzi, castelli, musei e centri storici.

Tri i più importanti attrattori, nella valorizzazione delle risorse speleologiche, archeologiche, geologiche e naturalistiche del territorio del Parco figurano:

  •  L’uomo di Altamura

Scoperto in occasione di una visita speleologica di un pozzo carsico a grotta nell’ottobre del 1993, nelle prossimità di Lamalunga. I resti, risalenti a 250 mila anni fa, costituiscono l’unico scheletro umano ancora integro risalente al Paleolitico. In particolare esso si colloca tra le forme di Homo erectus (400 mila anni) e le forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni).

  •  La Valle dei Dinosauri (cava Pontrelli)

Nel giugno 1999, a cinque chilometri da Altamura, è stata scoperta un’area densa di impronte di dinosauro (circa 30.000) distribuite su una superficie di 12.000 metri quadrati. Forse la conservazione delle orme è stata possibile grazie alla presenza di una mucillagine microbica in grado di conferire plasticità al terreno. Le impronte interpretate dai paleontologi hanno restituito informazioni non solo sull’apparato motorio scheletrico ma anche riguardo la postura, l’andatura, il comportamento, la velocità dei dinosauri.

  • La necropoli di san Magno

Sepolcri a tumulo; la struttura delle tombe presenta nel mezzo una cista prevalentemente rettangolare e abbastanza ampia contornata sia da blocchi che da lastre più o meno megalitiche tanto da sembrare, se non autenticamente dolmenica, di tipo dolmenico e chiaramente collegabile alle ciste del richiamato sepolcro dolmenico a tumulo della tarda età del bronzo. Nelle tombe sono stati rinvenuti oggetti in bronzo e in ferro e vasellame prevalentemente frammentario sia di impasto che acromo e dipinto in stile geometrico in argilla depurata.