Nell’ambito delle iniziative culturali nazionali la Sede di Corato ha partecipato alle giornate europee dell’archeologia, tenutesi il 19-20-21 giugno, sotto l’egida del Ministero della cultura francese. Un’occasione per il territorio di Corato di fruire, in modo diversificato, la propria storia i propri luoghi magici. “la Necropoli di contrada San Magno”.
Ubicato ai piedi dell’Alta Murgia, il sito è caratterizzato da oltre un centinaio di tombe a tumulo risalenti alla tarda Età del Bronzo inizio Età del Ferro. Le tombe sono di forma circolare, delimitate da blocchi litici contenenti una cista rettangolare al loro interno. Questa datazione non è fondata su dati scientifici di scavo (sei le campagne di scavo a cura del prof. Striccoli, 1987-1992), ma è basata sui rinvenimenti di alcuni manufatti, come fibule e armille in bronzo, e sulla comparizione con corredi di sepoltura che avvalorano tale datazione (VIII sec. a. C. – V secolo a.C.). Contemporaneamente alla ricerca archeologica condotta dal Prof. Striccoli, Ettore M. De Juliis si occupa di due campagne di scavi negli anni 1991 e 1992 nell’area indicata alla mappa catastale n.113 part. nn. 23e 27, rinvenendo tracce abitative protostoriche coeve alla necropoli, databile dall’VIII sec. a.C. :
- presenza di una struttura in pietra e una buca di palo da costruzione appartenente ad una capanna;
- un altro rinvenimento, databile tra la fine del V secolo a.C. e il III sec. a.C.; data presunta in cui l’abitato venne abbandonato ( atteso il passaggio da una capanna a tetto di strame di paglia ad un’abitazione a pianta quadrangolare con zoccolo in pietra ed elevato con mattoni crudi).
La tipologia sepolcrale si modifica, scompare la tomba a tumolo per essere sostituita da tomba a fossa o a cassa (durante gli scavi sono state rinvenute sette tombe, due nel primo scavo e cinque nel secondo). Fonte: Roberto Marrone.
Ancorchè la zona di San Magno ricada nel territorio peucezio, la facies culturale sembra essere quella della Daunia. La gran parte del materiale archeologico rinvenuto è conservato presso il Museo Archeologico di Bari, mentre alcuni manufatti ceramici e metallici sono visionabili presso il Museo della Città e del Territorio di Corato.
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