Le storie nella Storia di Corato: “Il Trigramma di San Bernardino”

Un modo di ammirare il patrimonio culturale del proprio paese…. dalle proprie abitazioni.

Anche in passato durante le epidemie, come quelle che colpirono Corato nel 1483 e nel 1656, tra la popolazione, da una parte quella più superstiziosa e dall’altra quella più credente, era uso comune apporre molte immagini, pagane o cristiane, a simboleggiare un ricorso prettamente apotropaico o a perenne salvaguardia, benedizione e protezione della casa e dei suoi residenti, dai malefici, dalle “streghe”, dai “demoni” ed anche dalle malattie, che venivano ritenute delle punizioni divine per i peccati commessi dall’umanità; occorreva pertanto fare penitenza, pregare e chiedere un’intercessione per ottenere il perdono e quindi la cessazione dell’epidemia. Tra le icone religiose utilizzate dai coratini tra il 1500 ed il 1600 quella più diffusa nel centro storico di Corato fu il Trigramma di San Bernardino; in un censimento eseguito nel 2019 si è constatata la presenza di ben 50 Trigrammi di San Bernardino, un numero che è andato ben oltre le aspettative. Essi sono visibili e individuabili sulle facciate di vecchi fabbricati, rappresentati in vario modo, scolpiti a rilievo o incisi sugli architravi in pietra di porte e finestre.

Il Trigramma di San Bernardino, conosciuto anche col nome di Cristogramma o Monogramma Cristico, fin dal Medioevo ha avuto un uso amplissimo nell’arte figurativa della Chiesa cattolica. La sigla IHS si ricava o prendendo le prime due lettere e l’ultima del nome greco di Gesù, Iesous (ΙΗΣΟΥΣ) oppure le prime tre lettere e translitterandole in lettere dell’alfabeto latino, dove la acca (H) prende il posto della eta (H) in maiuscolo oppure eta (ŋ) in minuscolo ed S prende il posto di sigma (Σ) diventando appunto IHS. L’abbreviazione IHS ridiventò popolare e si trasformò in un vero e proprio monogramma in seguito al diffondersi della devozione verso il Santissimo Nome di Gesù. Particolare impulso alla diffusione del trigramma è stato dato da San Bernardino da Siena, al cui nome esso resta associato ancora oggi. All’inizio il frate francescano Bernardino  utilizzò un simbolo che lo potesse aiutare durante le sue omelie nel lasciare traccia e memoria ai fedeli accorsi per la predicazione del Vangelo e per l’adorazione del Nome di Gesù, raffigurandolo su tavolette di legno, poste sull’altare durante la celebrazione eucaristica. L’elevata diffusione del Nome di Gesù, fatta da Bernardino, divenne causa di conflitti e di critiche da parte di altri ordini religiosi, che lo accusarono di eresia e di eccessiva lode riservava al Nome di Gesù. Successivamente, per evitare un possibile uso idolatrico di tale simbolo, si decise di aggiungere una croce sopra il trattino trasversale della “H” maiuscola o di un tratto orizzontale sull’astina della “h” minuscola in modo da formare la croce. La santità di Bernardino fu riconosciuta il 24 maggio del 1450 ed il Trigramma di San Bernardino entrò ufficialmente a far parte della liturgia ecclesiastica nel 1530. Un numero così abbondante di 50 Trigrammi rappresenta certamente la testimonianza di una grande devozione che il popolo coratino ha avuto per il Nome di Gesù, ma probabilmente il numero doveva essere anche superiore visto che numerose testimonianze attestano la loro presenza anche sui palazzi del centro storico crollati o demoliti e la possibile presenza di altri esemplari nelle case private.

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https://www.academia.edu/39756800/I_50_Trigrammi_di_San_Bernardino_nel_centro_storico_di_Corato_The_50_Trigrams_of_San_Bernardino_in_the_historic_center_of_Corato